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Bella e impossibile, con il fascino del proibito.
Confrontarsi con un territorio così ostile ci farà capire che non siamo altro che un granello di sabbia sul pianeta terra, ma tanti granelli di sabbia messi assieme... Possono lasciarti oltre che senza fiato, anche senza parole!
Eppure se lo tratti con rispetto il Sahara saprà ripagarti con emozioni uniche, così come i popoli del deserto Algerino hanno imparato a fare, convivendocici ed amandolo, rimpossessandosene dopo secoli di invasioni e conflitti. Saranno gli stessi Saharawi ad ospitare i partecipanti nelle case, nelle tende e nei villaggi permettendo ai corridori di conoscere le difficili condizioni di vita di un popolo che profugo forse lo rimarrà per sempre. Nonostante questo, nella città di Tindouf ad un'ora e mezza di fuoristrada dalla zona della gara, gli abitanti degli edifici di calce bianca sapranno accoglierti con una cordialità indimenticabile. La Sahara Marathon è una manifestazione internazionale che nasce proprio per questo, per l'amicizia, la conoscenza e la solidarietà verso chi abita questi magnifici luoghi. Organizzata dalla segreteria di stato del governo della Repubblica Araba Saharawi e con l'aiuto di alcuni volontari, è giunta alla diciottesima edizione.
La Sahara marathon si corre a febbraio, ma chi pensa di non patire il caldo si sbaglia di grosso, sono 28 i gradi di media in questa stagione. Il percorso segnato da tumuli di pietre attraversa tre campi profughi e scenari mozzafiato, è un misto di roccia, sabbia e terreno compatto, i rifornimenti idrici sono presenti ogni 3 km, inoltre mezzi di soccorso e assistenza medica garantiscono un sicuro svolgimento della gara. Per conquistare il pettorale della "nostra bella e impossibile" bisogna iscriversi un anno prima, i posti disponibili sono circa 450. Nel 2017 l'edizione è stata dominata dal nostro amatissimo Giorgio Calcaterra con un incredibile tempo di 3h:53". La corsa molto impegnativa si snoda in una prima parte pianeggiante per poi proseguire in una seconda parte ricca di dune di sabbia che metteranno a dura prova i polpacci dei corridori. Non dimentichiamo inoltre che stiamo correndo nel più vasto deserto caldo della Terra, totalmente privo di corsi d'acqua superficiali e non è proprio una passeggiata... ma non si può mai dire, nel 1979, il 18 febbraio per l'esattezza, il Sahara vide mezz'ora di neve!
quando: febbraio
sito: www.saharamarathon.org
difficoltà: molto alta
...alla prossima settimana con la Maratona della Siberia!
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