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Top five running books secondo runnerpillar

Ed eccoci sul podio della nostra top five running books, al quinto posto avevamo trovato "lungo lento" e al quarto "l'arte di correre giapponese",
siamo quindi pronti a svelare la terza posizione: "due ore" di Ed Caesar, ed. Einaudi.
Due ore, il muro da infrangere, l'Everest del running. Per correre in meno di 2 ore, 42km e 195m non bastano scarpe super molleggiate, un circuito perfetto, un team davanti a te che ti protegge dall'aria e la temperatura ideale, ce l'ha dimostrato il recente show messo in piedi dalla Nike. Al di là delle critiche, legittime o meno che siano, è stato per tutti motivo di grande interesse. Purtroppo il tempo di Eliud kipchoge di h. 2 e 25" , incredibile prova di talento puro, non è riuscito ad abbattere il muro delle fatidiche 2 ore. Infatti è sceso di molto dall'omologato e a parer nostro ancor più incredibile tempo di h.2:2':25" di Dennis Kimetto a Berlino, ma niente da fare, il muro delle tanto chiaccherate "Due ore" rimane in piedi. Per questo il nostro libro rimane attuale e avvincente nonostante sia stato pubblicato nel 2015. È così che l'autore ci accompagna in un viaggio ricco di riflessioni nella storia della maratona e della sfida impossibile ad essa legata: correre 42km e 195m in meno di 120 minuti...
Wanijiru, Mutai, Kimetto, la scienza, la disciplina e correre attraversati dallo "Spirito". Così Mutai descriveva lo stato di grazia che talvolta nelle gare riusciva a raggiungere. È lui a spiegare: "Migliaia di ore di sofferenza, per la soavita' di pochi minuti: velocità e scioltezza, forza e grazia (...). Più duramente ti alleni, più possiedi lo spirito". È così che l'utopia della maratona si trasforma in ossessione. Gli atleti di spicco scrive Ed Caesar, non considerano più la maratona una gara di pura resistenza, adesso è una gara di resistenza alla velocità, gli atleti più forti non sono più diesel, ma turbodiesel! E ancora come dice Haile Gebrselaisse: "sarà solo il corpo a sostenerti; tutto quello che hai fatto in vita tua fino al momento in cui tagli il traguardo è connesso al risultato".
Risultato che ad oggi, così come ci ha sapientemente raccontato Ed Caesar, potrebbe essere raggiunto domani, così come tra vent'anni... o forse mai.
Buona lettura e arrivederci alla prossima recensione, dove vi sveleremo a chi abbiamo assegnato il secondo gradino del podio.
runnerpillar.com, 23 marzo 2018

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