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Come scrivevo nella ruota della fortuna finire la preparazione di una 100 km senza l'aiuto della dea bendata è pressoché impossibile. E pur avendola terminata, sentendoti bene e in forma, aspettando il Passatore le incognite e i dubbi che ti assalgono sono infiniti.
100 km sono tanti, figurati se ci aggiungi 1000 metri dislivello positivo e 34 gradi alla partenza!
Inutile cercare di programmare ogni dettaglio, perché in una gara che può durare 15 ore, com'è stato per il sottoscritto, i dettagli che non prenderai in considerazione saranno infiniti. Sì questo l'ho capito, il dettaglio da preparare con maggiore accuratezza è la capacità di adattamento, adattarsi alla sofferenza, adattarsi agli imprevisti, adattarsi alle emozioni e alle paure che potrebbero travolgerti. Se le trascurassi sarebbe un'esplosione ingestibile. Così passo dopo passo, le affronti in un dialogo continuo con te stesso, il tuo corpo non smetterà mai di parlarti, a volte ti dirà di essere felice, di non essere mai stato così bene, a volte griderà: "basta!" .
Al quarantesimo chilometro volavo, si fa per dire, 7'15" al km, con 800 m di dislivello sulle gambe e ancora 60 km da affrontare era un buon passo, alla prima maratona arriva la nausea! In soli 2 km le mie prospettive erano cambiate radicalmente, ero passato dal va tutto bene, bravo ce la puoi fare, al: "c**** prova ad arrivare al passo del Colla, ancora 6 km e poi ci sarà la discesa e il fresco della notte, puoi sopravvivere!" . Così ogni passo si è trasformato in sofferenza, ho vomitato due volte, sembravo un idrovora, forse avevo integrato troppo?
Chi passava mi chiedeva: "tutto bene??" , Rispondevo col pollice su, impegnato a non cadere giù dal parapetto, cercavo di tranquillizzare i compagni d'avventura e tra me e me dicevo: "bene un emerito c****!" .
Per fortuna durante quell'episodio il mio angelo custode in bicicletta, era qualche metro avanti, per non rischiare di cadere per terra andando troppo piano su quei tornanti. Troppo sensibile ed empatico per sopportare la vista di un uomo e in questo caso, un suo amico al tracollo.
In qualche maniera arrivo al passo del Colla, e il passo si presenta ai nostri occhi non come il paradiso sognato, ma come l'inferno. Sì, Apocalypse Now (copyright Utze), le autombulanze non smettono di girare, le sirene di suonare, i pullman si incastrano nelle strettoie e quando stremato, incapace di stare in piedi chiedo: "Dov'è la mia sacca con gli indumenti asciutti?", mi sento rispondere: "là!".
Ok, è finita qua la mia avventura, mi dico, mi siedo lì, proprio lì per terra, per fortuna c'è una transenna a sostenermi...
...qualche minuto dopo, arriva una signora a chiedermi di cosa avevo bisogno, rispondo che cercavo la mia borsa ma che era impossibile trovarla. Passano pochi secondi e riappare la donna con la mia borsa in mano e mi dice: "ecco la tua borsa, ma promettimi che riparti", la guardo perplesso.
Mi vesto a caso, maglia termica sopra giacca antivento, cappuccio e fascia a coprirmi fino agli occhi, alla faccia del fresco, sono a 950 metri e sto congelando! Zuccheri, zuccheri ho bisogno di zuccheri!
Mi ripeto, non può finire qua, ma il mio corpo dice il contrario, ho bisogno di zuccheri. Utze il mio angelo custode in bicicletta, va a prendere due coca-cola, non fosse per le foto, non sarei certo della sua esistenza. Mi distendo e riposo, un goccio di coca, un altro goccio di coca, autoambulanze che continuano a girare, gente che urla, Apocalypse is now!
Mi concentro solo su me stesso, una 100 km non è solo poesia ma è anche guerra.
Un altro goccio di coca, un boccone di barretta energetica e dico: "proviamo a fare ancora 5 km poi vediamo". Utze risponde: " per me sei già un eroe così" , tra me e me mi dico: "come c**** faccio a lasciarti in mezzo alle montagne in bicicletta, sei pur sempre mio cognato e poi mia sorella mi ucciderebbe!"
Mi rimetto sulle gambe, un passo, poi un altro e le gambe si muovono. 1 km, sono al 49esimo e cominciano a girare, miracolo, 55esimo km, 60esimo km, questo è un miracolo, il mio corpo è rinato, non mi sembra vero, un altro goccio di coca e capisco che la crisi è superata.
65esimo km, fila di luci, corri e cammina, corri e cammina.
70esimo km, le stelle, la luna, corri e cammina, un sogno.
75esimo km, un uomo vomita disteso per terra, le sirene tornano a suonare, corri e cammina, un incubo.
84km, sono due maratone, corri e cammina, corri e cammina.
90esimo km, il rettilineo finale, corri e cammina, corri e cammina.
95esimo km, questo rettilineo non finisce mai, è un incubo, ma questi uccellini non stanno mai zitti?! Corri e cammina.
98 esimo km, Utze mi dice: " vado ad aspettarti al traguardo per farti le foto", lo vedo sfrecciare di spalle e mi commuovo, Grazie.
Un bimbo, sono le 6 del mattino, mi batte il 5 e mi commuovo, l'emozione è altissima, 99,8 km e sto ancora correndo, i nervi si sono sciolti. La gente mi incita. Corri, corri, corri!
Sto realizzando un sogno, non capita tutti i giorni di correre 100 km!
Corri e cammina anche te 100 km con runnerpillar, prossimamente verrà pubblicata la nostra tabella.
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