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Dopo i campionati europei di Grosseto, eccoci in questo weekend a partecipare ai campionati europei master di corsa montanara e Trail. Eravamo 11 persone, alloggiavamo a Chambéry, vicino a La Féclaz, luogo ufficiale delle competizioni. Alcuni di noi arrivarono in treno, altri con mezzi propri? Il tempo si profilava bello e fresco, lontano dal caldo atroce che aveva raggiunto anche le città svizzere. Eravamo arrivati di giovedì e ne avevamo approfittato, individualmente, per fare un giro esplorativo di Chambéry, vedere dove eravamo, fare un po? di turismo insomma. A colpo d?occhio la città mi era piaciuta, c?era molto verde, può essere una destinazione ove trascorrere un weekend. Si vedrà
Adesso dovevamo concentrarci sulle competizioni.
Venerdì mattina sul presto, eravamo andati alla prima riunione tecnica a seguito della quale si svolse la cerimonia di apertura. Seppur in forma molto più ridotta rispetto a Grosseto, l?aria di grande festa si toccava con mano. Le delegazioni erano parecchie, alcune, oltre la Francia, erano molto numerose. Eravamo: Svizzera, Italia, Portogallo, Spagna, Romania, Gran Bretagna, Slovenia, Polonia, Danimarca, Germania?. Mentre ?sfilavamo? la folla intorno ci applaudiva e partecipava con noi a quei magici momenti (e ancora una volta, mi misi davanti, ruolo di porta bandiera della squadra Svizzera). Ma prima di iniziare la sfilata, noi svizzeri avevamo fatto un breve e divertente video che potete trovare nel nostro gruppo Facebook. Anche questo è sport, anche questo è divertimento! Oltretutto già iniziavamo a pubblicizzare i campionati europei Montanari del 2023 che si terranno ad Adelboden (ma questa sarà un?altra storia).
Il tempo passò decisamente in fretta (classico, quando ti trovi in situazioni piacevoli) e già si approssimava l?ora della partenza della prima gara: corsa montanara, uphill, lunga 10 km e 800 m di dislivello positivo. Avevo deciso di iscrivermi anche a questa cosicché potessimo fare più squadre, puro altruismo (che pagò). Con un bus fummo condotti alla partenza, credo nel centro del comune Les Désert, di cui La Feclaz è frazione. Faceva decisamente caldo, io mi ero ripromesso che non avrei spinto al massimo, perché la mia gara principale sarebbe stato il Trail del giorno dopo, lungo circa 38 km e con oltre 2000 m di dislivello positivo. Davvero tosto.
Ci sistemiamo nei nostri rispettivi blocchi e poi le corde divisorie vengono tolte e partiamo tutti insieme.
Pronti? Via!!
Occhio all?inizio, siamo in tantissimi e la folla spinge. Iniziamo subito in salita, sull?asfalto e dopo circa 200 m svoltiamo a destra e ci troviamo su strettissimi sentieri sterrati. È difficile superare, di fianco ci sono i fossati e se non si sta attenti si rischia di slogarsi le caviglie. Cerco di mantenere la tecnica corretta, rimenare composto e di non farmi prendere dalla foga di superare gli altri. Se ho letto bene le presentazioni, questi sono tutti Pascoli, generalmente non percorribili: gli allevatori, per questa occasione, ci hanno permesso di percorrerli, perciò occorre essere ben attenti. Passiamo per una manciata di case chiamata Les Bouvards, poi entriamo effettivamente nel bosco. Fa bene essere all?ombra, si corre meglio. C?è qualche breve discesa in cui riesco a correre più velocemente senza esagerare ma subito si ritorna a correre in salita. Il mio inconscio continua a farmi presente che il giorno dopo ho il Trail, non bisogna tirare troppo. L?altra parte di me, batte sul fatto che sto correndo per me stesso e per una squadra, quindi bisogna comunque tirare fuori il proprio meglio. Accompagnato da queste due voci interne continuo a correre, scoprirò dal Garmin più tardi che sono riuscito a tenere il ritmo abbastanza costante. Solo verso l?ultimo km inizio a sentire un po? fatica. Il km 9 ci porta sull?asfalto e vedo a fianco della strada gente che ci incita gioiosamente, fra cui un ragazzo tedesco conosciuto agli scorsi campionati in Val Tramontina e un gruppo di spagnoli, conosciuti durante la cerimonia di apertura. Mi illudo che il traguardo sia lì appresso ma mi sbaglio di grosso: giro a destra e vedo un cartello. Ancora 1300 m al traguardo! Più di un km, accidenti. Forza, allora.
Un po? per il nervoso, un po? per il freno tirato (il giorno dopo ho il Trail da fare!) inizio a rallentare (infatti, lo spietato Garmin mi segnerà che sarà stato il km percorso più lentamente). In alcuni tratti devo anche camminare, qualcuno mi sorpassa.
Finalmente riesco a sentire le voci dell?arrivo, vedo la seggiovia che useremo per tornare a valle e vedo l?arco gonfiabile. Coraggio, dunque?. di nuovo ho la sensazione che il traguardo si allontani.
Lo taglio. Non mi aspetto di aver raggiunto un gran risultato. Ripeto: questa è una gara di preparazione.
Intanto che aspetto anche gli altri, mi ristoro e disseto al punto di ristoro finale. C?è di tutto: acqua e coca a volontà, cioccolata, patatine, formaggi? ogni sorta di ben di Dio.
Uno dopo l?altro arriviamo. La parte più bella è congratularsi con quanti più atleti possibili, anche di altre nazioni. Questo sì che è il vero spirito sportivo. Sono tutti curiosi di avere delucidazioni circa i campionati europei Montanari di Adelboden. Io mi offro spontaneamente di far loro da referente (un bel motivo in più per ripassare lo spagnolo). Una volta che anche l?ultimo della nostra squadra taglia il traguardo, finito di ristorarci, prendiamo la seggiovia e scendiamo. Ci sono dei bellissimi paesaggi in questa zona della Francia (la Savoia), foreste vergini, alberi che coprono ampie aree?.sembra quasi di essere in Svizzera!!!
Alle premiazioni, arrivano le prime soddisfazioni. Nelle classifiche individuali due di noi arrivano sul podio. E nelle classifiche a squadre?..la mia, quella degli Uomini40, ha vinto l?argento!!! Evvai, podio anche per me e altri due ragazzi, altro argento europeo dopo quello vinto a Grosseto. La gioia è incontenibile! La sera abbiamo modo di festeggiare, dopo essere stato presente alla riunione tecnica circa io Trail, ma non è il caso di esagerare: il giorno dopo mi aspetta la prova più importante è più difficile.
In camera controllo di avere tutto perfettamente pronto, il giorno dopo devo avere la testa libera da pensieri.
La partenza è alle 08:30 e il taxi ci viene a prendere già alle 07:30. Ho avuto solo mezz?ora di tempo per fare colazione (in una saletta vuota). Per il Trail sono in squadra con due signori, molto più grandi e con più esperienza di me (me ne renderò conto più tardi).
Alle 08:30 partiamo puntuali. Di nuovo tutto insieme. I gruppi davanti sono molto accalcati ed eterogenei. Abbiamo tutti gli zaini da trai, c?è chi ha i bastoncini, chi no, chi due sacche per l?acqua, chi una?.
Partiamo! Cerco di rimanere tranquillo e di ?dimenticare? la gara del giorno prima. Siamo tutti molto carichi, abbiamo tutti molto grinta, sappiamo che la gara sarà molto dura e vogliamo mettercela tutta. Anche qui i sentieri sono stretti, siamo perennemente nei boschi, le radici afforcano dal terreno, pochi sono quelli lisci e sterrati, diversi tratti sono pietrosi e si rischia di scivolare. La concentrazione va tenuta assolutamente al massimo. Cerco di concentrarmi solo sulla gara, attento a dove sono. Sorpasso dei corridori palesemente più lenti, non voglio sprecare energie nel frenarmi. Superare è difficile, non vedi dove vai, le curve spuntano all?improvviso, occhio ai sassi, basta un Piede messo male e sei fuori gara. Eravamo stati avvisati che in due punti (che alla fine è sempre quello) non avremmo avuto campo: in quel punto c?era una cascata. E infatti vedo che lì ci sono parecchi volontari. Corro più lento, più veloce a seconda del terreno, salita, discesa? qualcuno mi supera, supero io qualcuno. Per adesso non sento il bisogno di bere. Arrivo al primo punto di ristoro (di nuovo sarà sempre lo stesso: facciamo due giri, ma in natura non te ne accorgi, soprattutto se il percorso non è esattamente lo stesso!) bevo acqua più che posso. Non so quando sarà il prossimo (solo più tardi mi accorgerò che ci vorranno altri 15 km per ritornare qui, ma con molta meno forza nelle gambe!!!!!) e non bisogna rischiare. Rientro nel bosco. Fin qui tutto tranquillo. Arrivo ad una discesa molto pietrosa e franosa dove rischio di cadere: prontamente mi aggrappo ad un albero e riesco a stare in piedi. Continuo scendendo facendo estrema attenzione. Poco più avanti supero il ragazzo tedesco. È fermo perché gli erano entrati diversi sassi nelle scarpe. Ma com?è possibile? Oh, la cosa non mi riguarda, continua a correre!
Dopo una lunga e infinita salita arriviamo sulla cima di un monte dove si vede un bellissimo panorama. Qualcuno fa le foto, io non ho tempo di fermarmi. E occhio alle pietre. Di nuovo una bella discesa. Sentendo che la forza nelle gambe è molto inferiore a qualche km fa, scendo frenandomi. Arrivo nel centro di La Feclaz, dove i miei amici sono lì ad incitarmi. Ripeto il rituale di baciare la bandiera svizzera. Ma abbiamo già finito? No, no, adesso inizia il secondo giro, semplicemente correndo in direzione opposta. Ho perso qualsiasi punto di riferimento, la sete si fa sempre più forte, devo continuare a correre. Aspetto con ansia di arrivare al punto di ristoro, l?acqua sta finendo e ho bisogno di riempirla. Lungo il percorso, fortunatamente, un gruppo di signore gentilì me ne offrono: riempio una delle sacche e le ringrazio vivamente (con un timbro di voce che non riesce a celare la grande fatica). Siamo matti, è vero, ma non siamo pentiti. I Trail sono delle grandi lezioni di vita!
Ormai è palese che sto iniziando a rallentare, il carburante sta finendo (non sarò partito troppo velocemente?)?. Sento una mano amica che mi spinge. È il mio compagno Sepp, che mi incita. Subito dopo anche Karl mi sorpassa, i miei due compagni stanno gestendo la loro gara meglio di me. Ecco dunque la lezione appresa: loro erano partiti molto più lenti, avevano dosato meglio le loro energie e adesso mi passano davanti. Vorrei rimanere insieme a loro, ma sono troppo veloci, dopo qualche tempo li perdo di vista e non ci rivedremo più fino al traguardo.
Adesso la gara entra in una fase critica. Non so nemmeno quanto mi resta, il punto di ristoro sempre non arrivare mai (mi viene il dubbio di averne saltato uno, che forse doveva essere a la Feclaz centro, ma non era così), scivolo e per poco non cado. È palese che la concentrazione non è più al massimo, non ho la vista appannata ma quando sono sui sassi devo camminare, perché rischio di inciampare. Fatico ad alzare i piedi da terra, le leggere scarpe sembrano essere diventate dei macigni?.solo Dio sa come sto in quegli interminabili momenti. Mi sembra di essere in un turbine?. Ma non si può mollare adesso?. Sento lo scrosciare della cascata? ecco dunque il punto critico! Lungo la discesa, mi imbatto in un tratti ghiaioso e cado. Stavolta cado proprio. Rimango a terra per qualche interminabile secondo, un volontario corre verso di me chiedendomi come sto, mi rialzo a fatica, lo ringrazio, gli dico che non mi sono fatto male (un po si ma non gravemente) e riprendo a correre. Adesso riconosco dove sono: so che c?è un?altra lunga salita. Incontro un altro volontario e gli chiedo dov?è il ristoro: ancora 2 km, mi risponde!
2 km, su forza! Passo per un tratto in discesa e abbastanza pulito. Questo è bello, penso. Ma finisce subito: di nuovo una salita con enormi e pericolose pietre. Eh si, adesso davvero pericolose, faccio fatica a sollevare i piedi?. L?avevo già percorso?? Non ricordo più, il cervello inizia a partire?Finalmente riconosco la curva che porta alla radura dove c?è il ristoro. Eccolo qui, finalmente: stavolta ci rimango per un po?. Mi riempio le sacche d?acqua, bevo acqua e Coca Cola avidamente, mangio anche qualche pezzo di cioccolata. Quasi non mi sento più le mani. Mancano 7 km, forza che bisogna arrivare!
Rientro nella foresta, attenzione adesso, dai sentieri affiorano le radici degli alberi, le pietre non mancano, quelle piccole sono le peggiori, attenzione a dove mettere i piedi?. Adesso che mi sono dissetato e rifocillato, ho recuperato un po? di concentrazione e mi focalizzo sui km che mancano alla fine. Non posso contare sui rumori del Garmin, li avevo tolto all?inizio della gara?
Siamo all?ombra, sotto degli alberi immensi. Adesso c?è una bella discesa (già corsa???), è il momento di accelerare un po?, senza esagerare? Il bosco è immenso, gli alberi sono altissimi, sembrano tutti uguali, non si capisce dove si è. Madre Natura è davvero varia?.
Oramai non dovrebbe mancare poco. So che devo rivedere un cartello già visto qualche ora fa: indicava che mancavano 1300 m all?arrivo. Adesso c?è una lunga discesa sullo sterrato, vorrei che non finisse mai. Le gambe girano, girano girano, hanno ancora della forza. arrivo alla fine della discesa (peccato!!!!) e adesso c?è un?altra salita. Come in altri tratti, preferisco affrontarla camminando, tengo la testa alta ma cammino. Una volta arrivato alla sua fine riprendo a correre, lentamente e poi accelero. Rivedo il cartello: 1300 m all?arrivo! Manca pochissimo, ormai!! Avanti avanti!!
Mi trovo su un viale sterrato e vedo una mia compagna di club sventolare la bandiera svizzera. Costei urla il mio nome e mi scatta una bella foto. Alla fine del viale, riconosco l?asfalto del tratto finale, fra poco arriviamo in centro a la Feclaz!! Aumento leggermente il ritmo, il tratto è in discesa, forza, vedo altri compagni che mi incitano, giro a sinistra, l?arco dell?arrivo è lì?.dai ultimi 100 m?90?.80?.70?60?(sembrano lunghissimi)?.50?.40?.30?.20?10?9?.8?.7?.6?5?4?.3?2?1?.traguardo tagliato?evvai!!! Un altro Trail concluso!! Sono sfinito, ho solo voglia di bere, per mangiare devo sforzarmi, ho perso non so quanti sali minerali, ho bisogno di reintegrare?. I volontari se ne accorgono, si offrono di riempirmi il bicchiere, mi offrono anche una bottiglia intera di Coca-Cola (che ne rimanga anche per gli altri, eh?)? rivedo i miei compagni e i due signori in squadra con me: uno di loro era caduto più rovinosamente di me, si era fatto parecchio male e deve farsi medicare. Siamo tutti stanchi ma felici! Andiamo a riprendere con fatica le borse (non riesco quasi più a camminare!!!), mi muovo cercando di non farmi venire i crampi. Guardo online e cosa vedo?? La nostra squadra è arrivata terza!!! Quindi siamo di nuovo sul podio, con un bel bronzo!! Due medaglie in due giorni, un vero record!!! Più tardi ci presentiamo sul podio, insieme agli amici francesi e tedeschi. Che bello essere due volte sul podio. Dopo le premiazioni c?è la cerimonia di chiusura con il passaggio di bandiera dei campionati europei master di corsa in montagna: essa viene consegnata a noi, Svizzera: il prossimo anno i campionati si terranno ad Adelboden, nell?Oberland Bernese, nello stesso periodo dell?anno.
Più tardi e io giorno dopo ho modo di festeggiare le vittorie con gli amici spagnoli, francesi, italiani e rumeni. Spero di reincontrarli tutti il prossimo luglio 2023 ad Adelboden.
Vi aspettiamo, amici corridori di montagna!
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